Il giocatore

Germania, 1865. Al casinò di Wiesbaden il più grande autore di tutti i tempi diventa vittima del gioco d’azzardo. Inutile pensare che giocare alla roulette fosse la soluzione adatta per saldare quel debito di tredicimila rubli. Fu così che il grande autore di Delitto e castigo creò il personaggio Aleksej Ivànovic. Ma veniamo al dunque, perché?

Illustrazione di Valentina Barletta

Quel fottuto genio di Dostoevskij

Il giocatore è un romanzo dettato dallo stesso Dostoevskij in soli ventisei giorni alla stenografa e sua futura moglie Anna Grigor’evna Snitkina. Scritto per necessità e su commissione dalla casa editrice Stellovski fu pubblicato nell’autunno 1866, per poi affermarsi come uno dei capolavori più amati della lettera russa ottocentesca. Protagonista della vicenda è Aleksej Ivanovic, un giovane uomo che perde interesse verso tutto ciò che lo circonda in nome della sua unica vera essenza: il gioco d’azzardo. Incarnando la psicologia del “Dostoevskij giocatore”, il protagonista (e al contempo narratore) ci porta nella città immaginaria di Roulettenburg situata in Germania, luogo in cui si svolge la vicenda del romanzo.

Aleksej Ivànovic, precettore presso una bizzarra ed eccentrica famiglia, si innamorerà di Polina, donna appartenente a una famiglia di rango disagiato. La famiglia di Polina è in rovina a causa delle manipolazioni del marchese Des Grieux. Tutto ciò spingerà il padre della donna a ipotecare una grossa parte del patrimonio familiare, e Aleksej, per conquistare Polina, inizia a giocare per guadagnare le grosse somme di cui lei necessita. L’unica speranza che vive nei personaggi è la morte della baboulinka, l’anziana nonna, proprietaria della futura eredità.

La principale tecnica narrativa utilizzata da Dostoevskij è il monologo interiore, rendendo il romanzo una sorta di diario. Attraverso un dialogo con se stesso il protagonista si pone delle domande senza trovare nessun tipo di risposta, e aggiungo io, domande che forse ci siamo poste tutti noi.

[…Non riesco ancora oggi a comprendere me stesso…]
Aleksej Ivànovic

I personaggi non vengono descritti per il loro aspetto caratteriale bensì dal punto di vista psicologico. La scelta dell’ambientazione è spesso in relazione alle connotazioni caratteriali dei protagonisti, persone ambigue e “senza tempo”. I giocatori non si accorgono di quanto tempo scorra durante la roulette. Vivendo in una dimensione atemporale non hanno nessun rapporto con il contesto storico della vicenda. Nel Giocatore vi è un tempo reale dei fatti e un tempo raccontato del discorso, dove il narratore modifica l’ordine e la durata degli eventi in una dimensione atemporale. Siamo sicuri che Aleksej Ivànovic trarrà vantaggio da questa esperienza da giocatore?

L'analogia Pirandelliana

Sicuramente ti starai chiedendo cosa c’entri il grande poeta drammaturgo Luigi Pirandello con questo capolavoro della letteratura russa ottocentesca. Sono qui per spiegartelo, per ricordarti di quanto sia importante leggere e di quanto i classici possano cambiare la vita di ogni singolo lettore. Se non hai letto Il fu Mattia Pascal ti suggerisco di farlo. Se non lo avessi ancora fatto, considererei questa tua mancanza una BLASFEMIA per la letteratura italianaMattia Pascal diventa schiavo del gioco al casinò di Montecarlo, proprio come Aleksej nella città di Rulettemburg. Entrambi i personaggi sono trascinati da quella dipendenza che gli allontana dalla vita quotidiana, proprio come me, che dopo aver letto per ben tre volte il romanzo appena recensito continuo ad avere la dipendenza di continuare a sfogliarlo.

Illustrazione di Valentina Barletta

Rispondi